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NARCONON - Prevenzione e riabilitazione da tossicodipendenza e alcolismo

L’EFFETTO DELLE DROGHE SULL’ORGANISMO

 

gli effetti delle drogheIl rapido consumo di alcune sostanze alimentari basilari per l’organismo, mentre si è sotto l’effetto delle droghe, contribuisce a creare il senso artificiale di completo benessere. Per esempio, quando il corpo brucia le vitamine, in particolare quelle del gruppo B, per un po’ ci si sente meglio e questo si aggiunge alla sensazione di euforia creata artificialmente dalla droga. Una delle principali conseguenze è il rapido consumo delle scorte di alimenti che provoca gravi carenze, danneggiando le cellule dell’organismo e generando sconforto emotivo, dolori e un ulteriore bisogno di assumere droghe.

È ampiamente documentato che tutte le droghe come la marijuana, la cocaina, l’eroina, ecc., causano preoccupanti carenze di vitamina B1, B2, B3, B6, B12, C, D e K. Inoltre, creano una carenza di biotina, acido folico, fosforo, calcio, magnesio, ferro, acidofilus, potassio, coenzima Q10, zinco ed altri alimenti essenziali.

Le carenze alimentari prodotte da una droga si possono osservare molto bene in chi fuma hashish o marijuana. Queste sostanze, nel ridurre l’attività del sistema nervoso centrale, consumano rapidamente le scorte alimentari dell’organismo: vitamine e minerali. Infatti, mentre creano rapidamente un finto senso di benessere, hashish e marijuana creano anche una sensazione di intenso appetito. Questa “fame” è la risposta immediata dell’organismo che ha subito una riduzione delle sue scorte alimentari: vitamine, minerali e amminoacidi.

Alla fine, quando l’effetto della droga scompare, la persona si sente peggio di come stava prima d’averla assunta. Questo accade perché il corpo non ha più carburante a sufficienza per funzionare regolarmente. Chi ha usato droghe o alcol, allora si sente stanco, intontito, confuso e privo di energia. Questi fenomeni possono essere più o meno fastidiosi a seconda della quantità di sostanza tossica ingerita, ma il cambiamento che si verifica all’interno dell’organismo è sempre peggiore. Più a lungo si usano droghe, peggiori diventano le condizioni fisiche, perché la carenza di vitamine, minerali e amminoacidi apre la porta alla malattia. Qui di seguito riportiamo soltanto alcune delle condizioni fisiche che possono verificarsi a causa di carenze alimentari generate dall’uso di droghe o alcol:

ANEMIA: diminuzione dell’emoglobina nel sangue, spesso dovuta a diminuzione del numero dei globuli rossi.
ANSIA: stato di agitazione causato da incertezza e trepidazione riguardo a disgrazie future, spesso non bene identificate.
ASMA: spasmi bronchiali che causano difficoltà intensa del respiro.
CARDIOPATIE: malattie del cuore.
CARIE: infiammazione dell’osso con rammollimento e distruzione del tessuto.
CRAMPI: spasmi dolorosi dovuti a contrazione involontaria dei muscoli.
DEBOLEZZA: fiacchezza fisica.
DEPRESSIONE: alterazione del tono dell’umore caratterizzata da malinconia, scarso interesse per il futuro, sensi di colpa e sim. | (estens.) debolezza, avvilimento, abbattimento.
IPERTENSIONE: aumento anormale della pressione arteriosa.
MALFORMAZIONI CONGENITE: difetti organici o fisici presenti fin dalla nascita (queste possono interessare il feto nel caso in cui chi assume droghe sia una donna incinta). 
OSTEOPOROSI: indebolimento delle ossa, legato all’età o a malattie.
SPOSSATEZZA: grande stanchezza e debolezza.

Queste carenze alimentari possono creare una condizione nella quale l’organismo del tossicodipendente non è in grado di preservare a lungo un sistema immunitario efficiente, capace cioè di difendersi dalle infezioni o malattie. Il tossicodipendente perde la salute e non si sente bene. I soli momenti in cui si sente bene (o almeno non si sente male a causa della carenza alimentare dovuta all’uso di droghe) è quando ASSUME droghe ed è sotto l’influenza dei loro effetti.

Sommariamente la cosa funziona in questo modo: una persona prende una droga o dell’alcol e si sente bene. Finché si sente bene, pensa che anche il suo corpo stia bene. A nessuno piace il dolore o lo sconforto emotivo ed ognuno di noi cerca di evitarli, ma più si continua ad assumere droghe, più si desidera assumerne, mentre la condizione fisica comincia a decadere ed a peggiorare sempre più.

Con il passare del tempo ed il continuo uso di droghe, l’organismo comincia ad abituarsi alla presenza di queste tossine chimiche. L’abitudine del corpo a queste sostanze, si chiama tolleranza.

La tolleranza alle droghe ne fa aumentare l’uso. Via via che aumenta la tolleranza, gli effetti euforici procurati dall’assunzione delle droghe e dall’alcol diminuiscono sempre più. Più la persona usa una droga, maggiore deve essere la quantità da assumere, perché gli effetti di questa diminuiscono con il protrarsi dell’uso. Il tossicodipendente cerca di ricreare lo stesso effetto delle prime volte e per questo assume sempre maggiori quantità. È un circolo vizioso.

All’inizio, sperimenta un’intensa sensazione di benessere o di “grandezza”, ma poiché un corpo intossicato incrementa la sua tolleranza alle sostanze chimiche, le sensazioni iniziano a diminuire d’intensità, sia mentalmente che fisicamente. Quando queste sensazioni piacevoli finiscono, iniziano sensazioni di “depressione”. Queste “depressioni” sono innescate dalla carenza alimentare risultante dal declino dello stato di salute e dal continuo stato di malessere, fisico e mentale, che il tossicodipendente sperimenta ogni volta che gli effetti tossici delle droghe scompaiono. La condizione fisica peggiora con il passare del tempo e il tossicodipendente assume allora una sempre maggiore quantità di droga, per tamponare il dolore e sconforto in cui si trova.

A questo stadio di dipendenza, si è a rischio di overdose. La tolleranza del corpo alla sostanza introdotta maschera gli effetti velenosi delle quantità maggiori e più letali di droga di cui il tossicodipendente ha bisogno per soffocare il dolore fisico o il disagio di quando non è sotto il suo effetto.

Aumentando la quantità di droghe assunte, aumenta il danno nell’organismo del tossicodipendente e normalmente si riscontrano centinaia di danni, alcuni appena visibili. La lista è lunga: problemi al fegato ed ai reni, danni al cuore, al cervello ed anche il diabete sono molto comuni e ben documentati come conseguenze dell’uso di droghe.

Ogniqualvolta il tossicodipendente decide di smettere, pensa al danno che ha creato a se stesso ed al suo corpo. A questo punto si presentano molti problemi fisici. Di solito si sente male, è privo di energia e soffre di dolori che però svaniscono quando è sotto l’influenza della droga.

Purtroppo, il ricordo delle droghe che lo “fanno stare bene” porta alla “soluzione” di usarne ancora. Per esempio, se si smette di usare cocaina o metanfetamina, si può avere mal di testa o altri dolori causati da carenza di vitamine. Ci si sente stanchi e si pensa di dover assumere ancora droghe per avere nuova energia e far sparire i dolori e le sensazioni di malessere che si provano.

L’astinenza crea questi effetti. Il vivere diventa un problema. Il tossicodipendente spera di poter vivere una vita normale, pur usando droghe. Viceversa, quando cerca di smettere non ha energia e quando si astiene dall’assumere la droga, si sente male. Ovviamente, vuole stare bene e non sentirsi male, ma poiché non sa che la causa del suo malessere è dovuta a una carenza alimentare e non conosce un metodo alternativo, ricade nella trappola di tornare sui propri passi e ricomincia ad assumere droghe perché, diversamente, soffrirebbe terribilmente.

Sopperire adeguatamente alle carenze alimentari è essenziale per una riabilitazione efficace, completa e duratura.

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